SPAROLANDO

27.11.05

With or without you

Quel bravuomo di Epicuro nella sua lettera a Meneceo (Diogene Laerzio, Le vite dei filosofi, libro X, 127-128) sosteneva che i desideri, ed i bisogni degl'uomini, si dividono in due categorie: quelli naturali e quelli inutili. E che a loro volta i desideri appartenenti alla categoria stessa dei naturali possono essere suddivisi ulteriormente fra quelli naturali e necessari o fra quelli naturali e non necessari. Il filosofo concludeva quest'analisi sostenendo che, chi vuole raggiungere la felicità e la serenità dell'anima, deve inanzitutto conoscere bene qual è la natura dei propri desideri, al fine di poter eliminare tutti quei bisogni inutili, e quindi dannosi proprio per l' inutilità insita in questi.

Faccio un esempio rapido di questo discorso: la fame è un bisogno naturale e necessario, quindi per essere felici dev'essere soddisfatto; la golosità di uno già sazio è un bisogno naturale ma non necessario e, prima di soddisfarla, bisogna valutarne i pro e i contro per vedere se ha senso accontentare tale desiderio; mentre voler possedere un ristorante che sforni in continuazione quintali di cibo per se stessi, è un desiderio ne' naturale ne' utile, e soffrire questo bisogno rende infelici.

Epicuro analizzava i propri desideri, al fine di eliminare tutti quelli che portano più patimenti che felicità. E io chi sono? Il più frescone? Mi metto concentratino e provo ad analizzare anch'io i miei. In special modo uno che adesso rappresenta un mio nervo scoperto, perchè nella contingenza del momento si è rivelato una vera scocciatura. Parlo del cellulare.
Vediamo: cosa mi spinge a possedere il cellulare? Il desiderio di comunicare. Comunicare è un bisogno naturale, non necessario alla sopravivenza del corpo, ma necessario alla vita della mia anima, e quindi di conseguenza fondamentale per la mia felicità.
Quindi è bene che io provi questo desiderio, ed è bene che provveda a soddisfarlo.
Ma io per soddisfare il mio bisogno di comunicare ho diverse strade: incontrare gente, scrivere lettere o e-mail, compilare il mio blog e commentare quelli altrui, telefonare al/col fisso o al/col mobile.
Tutte queste opzioni hanno pro e contro, e se voglio essere felice devo usarle in modo che goda al massimo dei loro benefici, esculdendo il più possibile i loro fattori negativi. Inoltre è bene valutare l'escusione totale di quelle opzioni i cui pro sono pressochè irrilevanti rispetto ai contro.

Vengo al cellulare a provo a farne un'analisi dividendone fattori positivi e negativi, naturalmente alcune affermazioni apparterranno ad entrambe le categorie:


PRO:
  1. Sono rintracciabile ovunque e da chiunque, aumentando al massimo la mia reperibilità.
  2. Posso contattare rapidamente chiunque, ovunque io sia, per qualunque motivo, dal più grave alle ca22ate.
  3. Mi serve per lavorare.
  4. Come rubrica o agenda è molto pratico.

CONTRO:
  1. Sono rintracciabile ovunque e da chiunque, riducendo fortemente la mia privacy.
  2. Spendo, nel grosso dei casi, un botto di soldi per usarlo.
  3. Devo stare attento a come lo uso nei luoghi pubblici.
  4. Per non apparire maleducato (o dare adito a proccupazioni) verso chi mi sta contattando devo comunque rispondere a chiamate o sms, interrompendo la maggior parte delle attività che sto svolgendo.
  5. Rispondere al cellulare, e magari starci un bel po', mi costringe ad essere maleducato verso le persone con cui sono in quel momento.
  6. Usandolo in macchina, tra cercarlo se suona o scrivere sms, vado a rischio incidente.
  7. Una telefonata inaspettata può dare adito a situazioni imbarazzanti o sgradevoli.
  8. Costantemente è a rischio furto o smarrimento.
  9. Se sento un qualsiasi squillo o simile di natura elettronica vado in panico e come un ossesso cerco il mio cellulare per vedere se a produrlo è stato lui!
  10. In alcuni periodi (xmas card, summer card, etc...) viene inondato da sms inutili e talvolta assolutamente stupidi.
  11. Mi costringe a tenermi sempre aggiornato sui piani tariffari per spendere meno soldi.

Direi che sono assolutamente maggiori le scocciature che gli utili che ne traggo. Molte, ma non abbastanza per eliminarlo completamente. Quindi mi conviene usarlo in modo da avere il miglior rapporto pro/contro, dove a molti utili corrispondono pochi punti negativi.
Il sistema c'è: basta tenerlo spento quando non sono in giro per lavoro. E se sono in giro, portarmelo dietro perchè "non si sa mai", per accenderlo solo in caso di comunicazioni urgenti da parte mia, o per vedere se c'è qualcuno che aveva l'emergenza di contattarmi.
Io ci provo per un mese. Se per gennaio 2006 sopravvivo senza rodermi nel frattempo il fegato, provvederò a rendere una mia regola di vita questo mio nuovo rapporto col cellulare.

1 Comments:

  • > Voltaire ha detto...
    >
    > si scrive "With" e non "Whit", e poi "without" e non "whitout".
    >
    > WF

    'A22o! Sarai anche Web Fastidio, ma questa volta hai completamente ragione. Corretto l'errore e macaco io che mi picco (vanamente) di usare le lingue anglosasssoni!

    By Blogger Seneca, at 15:59  

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