SPAROLANDO

16.12.05

Chi la fa .. la spussa!

Camillot Ammazzadraghi era un cavaliere di Re Artù e aveva una particolare ossessione per le bellissime tette di Ginevra, ben sapendo che se le avesse toccate sarebbe stato messo a morte.
Un giorno Camillot rivelò il suo desiderio segreto a Mago Merlino che ebbe una soluzione per soddisfare il suo lussurioso desiderio, ma gli disse che gli sarebbe costato 1000 monete d'oro.
Cammillot accettò senza esitazione! Il giorno dopo, mago Merlino preparò un sacchetto di polvere urticante e ne mise un po' nel reggiseno della regina Ginevra mentre lei stava facendo il bagno.
Non appena la regina si rivestì iniziò a sentir prudere sempre di più!
Re Artù allora convocò il Mago Merlino per chiedergli un rimedio e questi rispose che solo una speciale saliva applicata per 4 ore poteva curare questo terribile prurito e i test svolti dal Mago rivelavano che solo la saliva di Camillot Ammazzadraghi avrebbe funzionato.
Il Re chiamò subito Camillot, che si era appena messo in bocca l'antidoto alla polvere urticante...
E così Camillot Ammazzadraghi leccò per ore le tette che aveva sempre sognato e venne pure festeggiato dalla corte come un eroe!
Prima di tornare alle proprie stanze Camillot venne fermato da Merlino che gli ricordò il debito di 1000 monete d'oro.
Camillot, ormai soddisfatto, si rifiutò di pagare, perché tanto il Mago non avrebbe potuto confessare in quanto complice del suo inganno.
Il giorno dopo il mago Merlino mise un bel po' di polvere urticante nelle mutande del Re...

13.12.05

Tonio Cartonio è vivo!

Diversi mesi fa mi era arrivata tramite "radio comare" la notizia della morte di Danilo Bertazzi. Per chi non lo conoscesse si tratta dell'attore che, nel programma "Melevisione" (RAI TRE), interpretava il ruolo di Tonio Cartonio: il folletto che gestiva il bar del fantabosco, abbeverando fate, elfi, maghi e orchi con bicchierate di favolizia, blumele e moraviglia (nomi che ricordano quelli dati dai beat ai loro "francobolli" di LSD).
La cosa più stravagante erano le circostanze riguardanti il presunto decesso. Tonio Cartonio sarebbe morto per overdose.
La notizia sembrava fondata: infatti al momento in cui ne venni a conoscienza Danilo Bertazzi non era più fra i protagonisti del programma, a sostituirlo c'era una folletta, che spacciandosi per la cugina del buon Cartonio, mentre rilevava la fiorente attività del chiosco del Fantabosco, asseriva fumosamente che Tonio era partito per un viaggio e che spettava a lei sostituirlo al bar.
Facendo uno più uno ci misi un attimo a credere che Bertazzi fosse stato allontanato dalla produzione di "Melevisione" a causa dei suoi problemi con la droga (certamente legati al nome del suo personaggio!!!), per poi avere quella fine orribile che m'era stata raccontata.
Ma grazie al cielo non è così: Bertazzi è vivo e sta bene, e ho le prove per sfatare questa leggenda metropolitana.
Intanto pubblico la mail di smentita che la redazione di "Melevisione" ha inviato ad uno spettatore che chiedeva lumi in merito alle vicende di Tonio Cartonio:

Caro amico,

l’attore Danilo Bertazzi ha lasciato il ruolo di Tonio Cartonio per sua libera scelta personale e professionale.
Sta bene non ha avuto problemi di salute nè di altro genere.
Ci spiace che stiano girando sul suo conto voci false e spiacevoli, speriamo che anche tu ci aiuterai a farle svanire, diffondendo la verità.
Manca a molti nostri telespettatori e anche a noi, ma le scelte vanno rispettate.
Speriamo che continuerai a seguire comunque le avventure di Melevisione e imparerei a conoscere anche il nuovo folletto Milo Cotogno, che ha bisogno del vostro appoggio.
Grazie e a presto.

La redazione di Melevisione

E poi (appena avete un momento libero dalla fatica di dare il vostro appoggio a Milo Cotogno) vi invito a visitare questa pagina riguardante le manifestazioni artistiche e culturali del Comune di Foligno. Troverete che dal 17 al 20 dicembre di quest'anno Bertazzi porterà in scena una kermesse teatrale ispirata a Gianni Rodari. Sarebbe assai strano che un morto per over (per quanto folletto) riesca ad andare in scena, e questo mi sembra tagli la testa al toro circa la presunta morte di Tonio Cartonio.

Alla faccia delle leggende metropolitane: diffidate amici miei, diffideta sempre! Specie quando vi raccontano di folletti Cartonii morti per abuso di sostanze derivanti da proprio nome!!!

Adesso gira la voce del decesso dello chef Tony: quello che reclamizza i coltelli Miracle Blade III (la serie perfetta). Non so di preciso quale genere di morte gli sia attribuita, ma immagino, senza sforzarmi troppo le meningi, che si tratti di un caso di suicidio. Ovviamente avvenuto per dissanguamento tramite il taglio delle vene dei polsi con i suoi fatidici Miracle Blade! Probabilmente perchè il bravo chef non ha retto alla concorrenza spietata di quei carognoni della Shogun che con i loro coltelli tagliavano gli ananas al volo!!!
La cosa puzza assai! Ho l'impressione che stia nascendo la moda di creare leggende metropolitane dietro alla scomparsa dei "divi" della cosiddetta TV spazzatura. E pensare che anni fa questa cosa si faceva per personaggi di tutt'altra levatura, giusto per fare un esempio esplicativo: Paul Mc Cartney.
Quindi credo proprio che anche questa "morte" dello chef Tony sia un'altra bufala, raccontata sulla falsariga del caso "Tonio Cartonio".
Indagherò!

10.12.05

Maledetta melassa in pps!!!

Odio le mail melense: quelle che parlano di amicizia, amore e buoni sentimenti. Quelle con le frasi stile Confucio, quelle che esprimono saggezza. Quelle con le romanticherie da cioccolatino. Odio quelle mail, specie se proposte come presentazioni power point: farcite di immagini di bimbi adorabili, cuccioli adorabili, paesaggi adorabili, tramonti adorabili, mari adorabili, cieli adorabili, tutti adorabili tutti!
Un paio di palle: se io devo dire che amo una persona, o che le voglio bene, o semplicemente darle dei consigli di vita, non lo farei MAI inviando roba prefabbricata, materiale asettico e freddo proprio perchè va bene per tutti, e quindi per nessuno. Sarebbe come se, per far capire ad una persona che è speciale, la invitassi ad cenetta romantica da me, e poi le preparassi sofficini e 4 salti in padella!
Trasmettere sentimenti richiede impegno! Altrimenti si tratta solo di materiale banale e "falso" come quelle mail di cui sopra, che a malapena leggo e celermente cestino!
Mandatemi cagate e barzellette: non mi faranno palpitare il cuore ma almeno non mi faranno palpitare nemmeno i maroni!

9.12.05

Totò

Oggi devo tirarmi su di morale, quindi:

AFORISMI DI TOTO'
  • E' sempre meglio un vigliacco vivo che un eroe morto, soprattutto se il vigliacco sono io.
  • Ma quale paura? Nel mio vocabolario non esiste questa parola, a meno che non si tratti di un errore di stampa.
  • L'unica cura per l'acne giovanile è la vecchiaia.
  • A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame.
  • A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?
  • Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis.
  • Quando ci sono i tumulti elettorali è meglio andare al manicomio: tra i pazzi è più tranquillo.
  • Si dice che l'appetito vien mangiando, ma in realtà viene a star digiuni.
  • La donna è mobile, ed io mi sento mobiliere.
  • Io prima di mangiare mi sento sempre un po' stupido.
  • Signori si nasce. E io, modestamente, lo nacqui.
  • Gli avvocati difendono i ladri. Sa com’è... tra colleghi.
  • Ognuno ha la faccia che ha, ma qualche volta si esagera.
  • Il coraggio ce l'ho. E' la paura che mi frega.
  • Come è gentile per essere una parente: sembra un'estranea!
  • Lei e' un cretino, s'informi.
  • Non mi guardi con quegli occhiacci...Lei con quegli occhi mi spoglia...Spogliatoio!
  • Elena di Troia...Troia...Troia:questo nome non mi e' nuovo.
  • Chiedo l'annullamento del matrimonio alla Sacra Ruota, anzi per tutte le ruote.
E per finire gli estratti di due film. Cominciamo con Miseria e Nobiltà, Totò è un povero scrivano che lavora sulla pubblica piazza ed è sempre senza clienti, finalmente ne arriva uno...
CARO GIUSEPPE CUMPARE NIPOTE

TOTÒ - Una lettera?
CAFONE- Una lettera de carta, sa...
TOTÒ - E perché, le lettere si scrivono di porcellana?
CAFONE- Eh, non si può sape'...
TOTÒ - Dunque. Lei è ignorante?
CAFONE -Io? Si.
TOTÒ - Bravo, bravo. Viva l'ignoranza! Tutti così dovrebbero essere...
CAFONE -Eh...
TOTÒ - E se ha dei figliuoli, non li mandi a scuola, per carità!
CAFONE -No, io figli nun tengo...
TOTÒ - Li faccia sguazzare nell'ignoranza...
CAFONE -No, io tengo nu cumpare nipote: proprio per lui devo scrivere la lettera, sai...
TOTÒ - Bravo. A lui? (Prende un pacco di lettere nella scrivania). Quanti anni ha questo compare?
CAFONE -Tiene quarantacinque anni...
TOTÒ - Quarantacinque? (Fruga tra le lettere e ne estrae una). Eccola qua. Questa va benissimo.
CAFONE- E cos'è questa?
TOTÒ - No, vede: noi le lettere le scriviamo prima, di modo che, quando viene la persona...
CAFONE -None! Tu non sai che debbo scrivere qui dentro!
TOTÒ - Va be', non vuol dire: guadagnamo tempo.
CAFONE -E che sai, li fatti miei?
TOTÒ - Ma scusi: lei m'ha detto che suo nipote compare ha quarantacinque anni...
CAFONE -Eh, quarantacinque anni...
TOTÒ - Questa lettera io l'ho scritta tre anni fa per un signore che ne aveva quarantadue.
CAFONE -E 'stu signore che è? Lu cumpare mio?
TOTÒ - Non vuol dire! Ma gli va bene...
CAFONE -No, paisa', non me piace...
TOTÒ - Ma gli andrà bene...
CAFONE -Ma no!
TOTÒ - La vuole da capo?
CAFONE -Proprio da capo.
TOTÒ - Scriviamola da capo. Lo facevo per lei: lei con questa lettera economizzava...La vuole nuova? Facciamola nuova!
CAFONE -Bravo.
TOTÒ - Siamo qui apposta... Dunque. Vuol dettare, per cortesia?
CAFONE -Scriva.
TOTÒ - Si...
CAFONE -Napole...
TOTÒ - Eh... (Mette la penna nel calamaio e spruzza d'inchíostro il cafone). Avanti. Napoli... eccetera eccetera eccetera... Sissignore.
CAFONE -(inizia a dettare) Caro Giuseppe cumpare nipote...
TOTÒ -Beh... caro Giuseppe...
CAFONE -E mio cumpare e mio nipote.
TOTÒ - Va be', vuole che... Beh... Caro...
CAFONE -Caro...
TOTÒ - ... Giuseppe...
CAFONE -... cumpare...
TOTÒ - ... compare nipote... sì... sì... (Lo spruzza ancora d'inchiostro).
CAFONE (-asciugandosi) A Napole... a Napole stocio facendo la vita de lu signore
TOTÒ - A Napoli...
CAFONE -Stocio facendo...
TOTÒ - (s'interrompe riflettendo) Stocio... Stocio... Io stocio, tu stoci... Non esiste questo.
CAFONE -Non te piace stocio?
TOTÒ - Sto! Io sto! Che me fai scrivere?
CAFONE -E più corto, eh...
TOTÒ - Me fai scrivere stocio... (Cancella con una mano,e spruzza di nuovo d'inchiostro il cafone). Ah, santo Iddio, come se fa... come se fa... (Lo spruzza ancora)
CAFONE- (asciugandosi il vestito) Paisa', chistu lu vestito l'hai cumprato io, eh...
TOTÒ - Ah, bravo... bravo... Paga sempre lei: bravo! (Ad alta voce rivolto a Peppiniello) Peppiniello! Quelle pizze diventano due! (Al cafone) Dica, dica...
CAFONE -Alla sera me ne vaco a lu tabbarene...
TOTÒ - Bene. Alla sera me ne vado...
CAFONE -... me ne vaco a lu tabbarene...
TOTÒ - Me ne vado...
CAFONE -... e me ne esco quanti chiode...
TOTÒ - Quanti chiodi? (Gli spruzza l'ínchiostro in un occhio).
CAFONE -Quanti chiode. Ma che, sta chiovenno ignostro, paisa'?
TOTÒ - Quanto chiodo?...
CAFONE -Chiodo, si: chiodono li porte, va...
TOTÒ - Ah. quando chiude!
CAFONE -Finisci! Finisci!
TOTÒ - Eh, dice chiodo... Chiude, chiude!
CAFONE - E per questo...
TOTÒ - E per questo...
CAFONE -... mandame...
TOTÒ ... mandami...
CAFONE -... nu poco de soldi...
TOTÒ - ... per questo mandami un po' di so... (rimane di sasso)
CAFONE -... perché nun tengo nemmeno li soldi per pagare la lettera a lu scrivano che me sta scrivendo la lettera presente...
TOTÒ - (smette di scrivere) E poi?
CAFONE - E poi... Mettece li saluti... Ponto.
TOTÒ - Ma ch'e saluti e saluti!? (Si alza e straccia la lettera).
CAFONE -(si alza anche lui, spaventato) E che?
TOTÒ - Ma che saluti e saluti!? Vai via, mascalzone! Vai via!
CAFONE- ...
TOTÒ - (lo minaccia col calamaio) E ringrazia Dio che non tiro il calamaio perché mi serve
CAFONE- E che... (Allontanandosi).
TOTÒ - (fra sè) Chiodo... ponto... stace... Mi fa perdere del tempo inutilmente
PEPPINIELLO - (Che arriva tutto contento) Papà, le pizze sono pronte: dammi i soldi.
TOTÒ - E che soldi e soldi? E che pizze e pizze? M'è passato l'appetito... Non voglio mangia' più (Torna a sedersi, amareggiato).

Continuo con Totò, Peppino e la Malafemmina, altro film fenomenale. Per iniziare propongo la trascrizione della famosa lettera che Totò ha dettato a Peppino. A seguire un'altra scena notissima: quella in cui Totò e Peppino chiedono informazioni ad un vigile milanese.

LA LETTERA

Signorina (intestazione autonoma)

veniamo noi con questa mia a dirvi, adirvi una parola, che scusate se sono poche ma 700 mila lire ; a noi ci fanno specie che quest'anno, una parola, c'e' stata una grande moria delle vacche come voi ben sapete . : questa moneta servono a che voi vi consolate dei dispiacere che avreta perche' dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimi di persona vi mandano questo perché il giovanotto e' uno studente che studia che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto cioe' sul collo . ; . ;

salutandovi indistintamente

i fratelli Caponi (che siamo noi)


NOIO VOLEVAM SAVOIR

TOTÒ- (a Peppino) Ma tu ci credi? 'Sto paese è così grande che io non mi raccapezzo.
PEPPINO- Ma come si fa?
TOTÒ- Bisognerebbe trovare qualcuno, che so?, per sapere l'indirizzo di questa Marisa Florian...
PEPPINO- (indicando un vigile urbano) Domandiamo a quel militare là.
TOTÒ- A quello? Ma che, sei pazzo? Quello dev'essere un generale austriaco, non lo vedi?
PEPPINO- E va bene... Siamo alleati!
TOTÒ- Siamo alleati?
PEPPINO- Eh.
TOTÒ- Già, è vero: siamo alleati.
PEPPINO- Siamo alleati.
TOTÒ- Andiamo. (Lo prende per mano e vanno insieme dal vigile). (Al vigile) Excuse me! (Pesta un piede a Peppino).
PEPPINO- Ahi!
TOTÒ- (a Peppino) E scansati! (Poi al vigile) Scusi, lei è di qua?
VIGILE- Dica.
TOTÒ- È di qua?
VIGILE - Si, sono di qua. Perchè, m'ha ciapa' per un tedesco?
TOTO - Ah, è tedesco? (A Peppino) Te l'avevo detto io che era tedesco...
PEPPINO- Ah... E allora come si fa?
TOTÒ- Eh, ci parlo io.
PEPPINO (scettico) Perchè, tu parli...
TOTÒ- Eh: ho avuto un amico prigioniero in Germania. Non m'interrompere, se no perdo il filo. (Al vigile) Dunque, excuse me, bitte schòn... Noio (indica sè e Peppino)...
VIGILE- Se ghe?
TOTÒ- (a Peppino) Ha capito!
PEPPINO- (a Totò) Che ha detto?
TOTÒ- (a Peppino) Dopo ti spiego. (Al vigile) Noio... volevam... volevàn savoir... l'indiriss...ja..
VIGILE- Eh, ma bisogna che parliate l'italiano, perchè io non vi capisco.
TOTÒ- Parla italiano? (A Peppino) Parla italiano!
PEPPINO- (al vigile) Complimenti.
TOTÒ- (al vigile) Complimenti! Parla italiano: bravo!
VIGILE- Ma scusate, dove vi credevate di essere? Siamo a Milano qua!
TOTÒ- Appunto, lo so. Dunque: noi vogliamo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare. Sa, è una semplice informazione...
VIGILE- Sentite...
TOTÒ e PEPPINO- Signorsì, signore.
VIGILE -... se volete andare al manicomio...
TOTÒ e PEPPINO- Sissignore.
VIGILE -... vi accompagno io.
TOTÒ e PEPPINO- Sissignore.
VIGILE- (li saluta, ma prima di allontanarsi) Ma guarda un pò che roba! Ma da dove venite voi, dalla Val Brembana?
TOTÒ - (a Peppino) Non ha capito una parola...